Questo spazio era stato concepito per aprire un pacato confronto di idee sulla scuola Italiana, di primo e secondo grado.
Purtroppo stiamo vivndo tempi oscuri.
Credo che molte delle persone con cui, almeno personalmente, avevo immaginato di poter intrecciare un dialogo siano oggi impegnate su fronti molto più arretrati.
Oggi molti insegnanti, studenti docenti sono impegnati in una battaglia per mantenere almeno i precedenti livelli di finanziamento per l'istruzione pubblica. Finanziamenti che vedevano già la scuola e l'università italiana in posizione di retroguardia verso i paesi più avanzati.
Una legge d'urgenza che affastella provvedimenti disorganici per scuole di ogni ordine e grado, che ricorre a un altro provvedimento sulla sanità per tagliare le scuole primarie nelle zone geografiamente più disagiate del paese.
Una legge che anziché affrontare il necesario iter parlamentare è stata approvata con vocto di fiducia esautorando perfino il parlamento delle sue prerogative.
Auspico che RES, almeno simbolicamente, possa supplire a quel dibattito che in parlamento è mancato facendo la democraia italiana, già così provata, un po' più debole.
Ma siccome è proposito di questo sito cercare di capire vorrei rivolgere a chi legge una domanda: è noto da inchiste OCSE che l'Italia non si clssifica bene nei pur generici test sulla qualità della formazione scolastica.
Nel quadro poco lusinghiero della preparazione dei nostri studenti c'era un segmento dell'istruzione che occupava un buon piazzamento nella graduatori OCSE: e questa era la scuola elementare.
Perché si è deciso di distuggere proprio l'unico segmento che funzionava? L'unico segmento che teneva l'Italia in alto nelle classifiche internazionali?
Se a pensar male si fa peccato ma a volte ci si prende verrebbe da dire che, forse, per dare il colpo di grazia all' istruzione pubblica italiana occorreva proprio distruggere quello che funzionava.
Troppa malizia: può essere.
Desidero però esprimere in questi giorni la mia personale solidarietà, che ovviamente impegna me sola, agli insegnanti e ai genitori che con enorme sforzo stanno protestando contro una riforma che sta affossando il segmento di maggior qualità della scuola italiana.
Franca Moroni